Persona che sta usando cannabis light con la moglie mentre il figlio dorme

Come scegliere la cannabis adatta a me

Si fa presto a dire cannabis: quello della marijuana è un mondo variegato, che va dalle genetiche ad alto contenuto di THC alla cosiddetta cannabis light, e richiede esperienza e competenze non proprio mainstream. Di certo non serve essere esperti di cannabis per fumare una cannetta in compagnia di tanto in tanto, ma se si sceglie di usare la marijuana per sfruttarne il principio attivo e le qualità benefiche bisogna di certo avere idea di cosa si ha per le mani.

Scegliere le migliori varietà di cannabis permette senza dubbio di arginare i rischi e godersi l'effetto di una buona erba dopo aver fumato, ma l'alta qualità non sempre è sufficiente per ottenere i risultati sperati. 

Per scegliere una varietà di marijuana adatta ai propri bisogni bisogna sapere innanzitutto cosa si sta cercando: l'erba non è tutta uguale e sapere che cosa vogliamo dalle nostre cime ci aiuterà a fare scelte ponderate. La cannabis infatti si divide in due varietà, due grandi famiglie di cui fa parte ogni pianta di cannabis: la varietà sativa, tonificante ed energizzante, e la varietà indica, che ha effetti profondamente sedativi. Le due varietà sono molto diverse anche nell'aspetto e nei ritmi di crescita, molto più intensi per la sativa che può raggiungere dimensioni considerevoli.


Classificazione della cannabis 

La cannabis venne classificata per la prima volta attorno al 1750 da Carlo Linneo, un botanico svedese che lavorò con moltissimi esemplari di canapa, all'epoca coltivati diffusamente in tutta Europa. Linneo credeva che il genere fosse monotipico, cioè che contenesse una sola specie - e lo nominò “Cannabis sativa L.”

Nel 1785, il naturalista francese Jean-Baptiste Lamarck pubblicò la descrizione di una nuova specie di cannabis, raccolta in India e molto diversa da quella scoperta da Linneo. Lamarck battezzò la nuova pianta “Cannabis indica Lam.” e notò che era povera di fibre, ma che in compenso aveva effetti molto intensi sia a livello fisico che mentale. 

Nel 20° secolo, il botanico russo D.E. Janichevsky individuò una varietà autoctona di cannabis, che oggi conosciamo come Cannabis ruderalis. Indica, Sativa e Ruderalis sono le tre grandi famiglie della cannabis e gli scienziati ritengono che le differenze tra le varietà siano tali da giustificare la suddivisione in tre specie distinte. La cannabis Ruderalis, però, produce raccolti molto scarsi a causa delle piccole dimensioni ed è utilizzata di solito per ibridare le varietà Indica e Sativa per dar loro maggiore resistenza ai climi freddi.

Mix di cannabis

Al di là delle classificazioni scientifiche, distinguere l’Indica dalla Sativa è un gioco da ragazzi. Le due varietà sono molto diverse tra loro anche nell'aspetto, perché si sono evolute in modi diversi a seconda dell'area geografica di provenienza e del suo clima. Le piante di Indica sono basse e ramificate e risultano più adatte alla coltivazione indoor. Sono caratterizzate da nodi posti a intervalli regolari lungo i fusti, dai quali si formano foglie, rami e fiori che tendono a crescere in grappoli ravvicinati. Le piante di Sativa, invece, sono alte e molto meno fitte e vengono di solito coltivate outdoor perché possono raggiungere altezze importanti.

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I germogli di sativa tendono a crescere più grandi rispetto a quelli di Indica, poiché si distribuiscono su tutta la lunghezza del ramo invece di raggrupparsi attorno ai nodi. A proposito dei germogli, la fioritura è un altro aspetto dirimente tra Indica e Sativa. L’Indica ha una fase vegetativa lenta e una fioritura molto veloce, viceversa la Sativa ha tempi di fioritura lenti ma crescita vegetativa rapida. I tempi medi del raccolto risultano pressoché uguali e, in particolare, parliamo di circa 6-12 settimane per l’Indica e di 8-16 settimane per la Sativa. 


Indica e sativa: quali sono gli effetti?

Quella che prima era una divisione netta tra varietà Indica e varietà Sativa oggi non esiste più, se non in natura. Parlarvi delle differenze che passano tra Cannabis Indica e Cannabis Sativa non vi permetterà di riconoscere in un secondo l'erba che state fumando: nonostante le banche dei semi siano in grado di garantire un perfetto background genetico fino all’ottavo grado.

La maggior parte delle coltivazione di cannabis di nuova generazione è frutto di un’ibridazione graduale motivata di solito da ragioni commerciali o terapeutiche.

Si tende a mischiare le due genetiche principali per rendere più leggere alcune varietà molto potenti o per conferire un effetto più fisico ad erbe che agiscono solo sulla mente. Ad ogni modo, è pacifico che i due ceppi principali generino effetti differenti su corpo e mente, utili nel trattamento di diverse malattie, anche molto specifiche. 

Cime di cannabis

Tutti i consumatori abituali di cannabis sanno che la grande regola è fumare Sativa la mattina e Indica la sera, per fare in modo di prendere il meglio dall'effetto energizzante della prima e rilassante della seconda: il consumo della varietà sativa è adatto infatti per stimolare la creatività e la concentrazione, mentre la varietà Indica agisce in particolar modo sul corpo ed è perfetta per le serate casalinghe e per conciliare il sonno. 

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La differenza tra Indica e Sativa ha portato gli anglofoni a coniare addirittura due vocaboli per definire lo sballo dato dalle due varietà: si definisce stoned lo stato indotto dall’Indica e high quello indotto dalla Sativa. 


Curarsi con Indica e Sativa 

La diversità tra le due genetiche principali della Cannabis incide anche nella loro applicazione terapeutica e farmacologica. La Cannabis terapeutica può essere impiegata per trattare una grande varietà di condizioni patologiche comuni. Anche in questo caso si distingue tra le due genetiche: i farmaci prodotti da piante di Indica hanno una maggiore concentrazione di CBD e livelli di THC più bassi, mentre i farmaci prodotti a partire da piante di Sativa hanno un basso tasso di CBD e cospicue quantità di THC. 

Per cosa si usano i medicinali a base di Indica?

  • rilassamento muscolare
  • rilassamento mentale
  • diminuzione della nausea
  • diminuzione del dolore acuto
  • aumento dell’appetito
  • aumento della dopamina e conseguente aumento della percezione del piacere
  • induzione del sonno

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Per cosa si usano i medicinali a base di Sativa?

  • riduzione dell’ansia
  • miglioramento della depressione
  • trattamento del dolore cronico
  • aumento di attenzione e creatività
  • aumento della serotonina e conseguente miglioramento dell’apprendimento e del tono dell’umore generale
  • diminuzione della fatica

Ad ogni esigenza la sua erba 

Di seguito troverete una selezione di condizioni fisiche e mentali non necessariamente patologiche, ma molto diffuse nella popolazione mondiale.

Per capire che tipo di erba dovete usare per soddisfare le vostre esigenze, occorre partire proprio da quello che vi aspettate di ottenere dai principi attivi della cannabis. 

Trovare la giusta varietà contro l'ansia può rivelarsi una vera e propria sfida. Alcuni consumatori sostengono che le varietà ad alto contenuto di THC peggiorino addirittura i sintomi, mentre altri sfruttano i loro potenti effetti per calmare la mente e il corpo. Per trovare ciò che più si adatta alle vostre esigenze, iniziate lentamente, indipendentemente dalla varietà che sceglierete. Non ci sono garanzie con le proprietà medicinali della cannabis, ma ciò non significa che non possiate cercare la varietà più efficace per voi. In generale dovete prediligere varietà di cannabis che generino una profonda calma a livello fisico, meglio se responsabile di un “high” stimolante come la Nothern Light.

Scegliere una varietà di cannabis per contrastare la depressione è impegnativo quanto trovarne una per ridurre l'ansia: entrambe le condizioni dipendono quasi totalmente dallo stato psico-fisico dell'utilizzatore e bisognerà andarci piano per non peggiorare le cose. In generale è meglio optare per una sativa o un ibrido a predominanza sativa come l'Amnesia Haze, che ha un “high” incredibilmente forte ed euforico e riesce ad allontanare anche i pensieri più ostinati. Le fragranze rinfrescanti di agrumi completano gli effetti stimolanti, facendovi sentire ancora più lucidi a livello mentale.

Coltivazione cannabis light

Il dolore cronico è una condizione debilitante, che incide in maniera pesante sulla qualità della vita. La cannabis ha la capacità di alleviare i malesseri costanti e calmare il dolore muscolare, soprattutto se di varietà Indica e se ricca di THC. Per ottenere questo effetto calmante bisogna optare per varietà di cannabis da coltivare indoor, come la White Widow, che aiuta ad annientare qualsiasi dolore, dalla testa ai piedi. Anche La Northern Lights ha importanti proprietà antidolorifiche capaci di allontanare il dolore cronico. 

Dormire bene la notte è essenziale per riparare e ricaricare il corpo. Fortunatamente, la cannabis può aiutare a rilassarvi e a sprofondare nei sogni, senza che vi sentiate letargici la mattina successiva. Anche in questo caso sarà meglio scegliere un'Indica o un ibrido a predominanza indica, molto ricche di THC. 

Fino ad ora vi abbiamo proposto varietà di cannabis che potessero portarvi sensazioni di relax fisico e mentale, di calma e  serenità... Ma se, invece, fossimo in cerca di una varietà di cannabis perfetta per favorire la concentrazione? In quel caso bisognerà scegliere erbe altamente stimolanti, energetiche e cerebrali che inducano un "high cognitivo" che migliora la creatività e la concentrazione. Queste genetiche sono un toccasana per affrontare lunghe sessioni di lavoro al computer, di scrittura, produzione musicale e addirittura per affrontare al meglio l'esercizio fisico

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