Coltivazione bio Cannabis light

Coltivare Cannabis nel rispetto del territorio, dell'ambiente e delle persone

Quando abbiamo cominciato a coltivare la Cannabis light, per certi versi è come se si fosse avverato un sogno. Uno dei campi coltivati in Abruzzo è all'interno di una proprietà privata e molte volte ci è capitato di fare cene o piccole feste.

E ritrovarsi a fine giornata di lavoro con un arrosticino in una mano e un bicchiere di vino nell'altra, davanti a mille piante di Cannabis sativa è davvero un sogno. Almeno per noi che crediamo nelle coltivazioni di canapa. E che avevamo questo sogno.

Il nostro Mastro Canapicoltore ha preteso fin dall'inizio del nostro percorso: “...dovunque ci saranno le nostre Terre, saranno le Terre dei nostri figli. Ricordiamolo sempre...” e così abbiamo fatto.

E continueremo così. Con rispetto e passione. Con attenzione e amore.

Vogliamo prenderci cura del territorio in cui operiamo, dell'ambiente circostante, delle persone e degli animali. Con rispetto per la terra che lavoriamo e con lealtà verso le persone che ci abitano.

 

Coltivazione naturale

Fino agli anni '60, gran parte dell'agricoltura italiana era basata ancora sulla coltivazione naturale. Grazie alla trasformazione industriale e al boom economico di quel periodo il sistema agricolo diventò a trazione chimica. Pesticidi, erbicidi e altri prodotti di derivazione chimica e invasivi per la natura, diventarono di uso comune.

È solo grazie alla presa di coscienza di questi ultimi anni che molti coltivatori hanno virato al “green”. Contribuendo in maniera netta a creare una nuova filiera di produzione, basata su sistemi naturali e biologici.

Questo rispetto per l'ambiente è anche figlio di una consapevolezza, maturata negli ultimi anni che ha reso evidente uno sfruttamento eccessivo della terra da parte dell'uomo. Sempre più spesso si sente parlare di land grabbing, di materie prime in esaurimento e il rapporto tra l'uomo e la terra sarà destinato a cambiare ancora.

Noi di Terredicannabis abbiamo una missione: coltivare cannabis nel rispetto del territorio. La natura che ritorna alla natura! Rispettiamo l'ambiente in maniera semplice e naturale.

Usiamo la terra per far crescere una pianta. In modo chiaro, nel rispetto del paese e delle persone che ci vivono.

Senza inquinare, senza deturpare l'habitat degli animali ma anzi, lavorando in sinergia con esso. E favorendo uno scambio continuo di risorse naturali.

 

Riciclo e riutilizzo

Quando terminiamo la raccolta, in alcune piantagioni, piantiamo il favino, un tipo di fava selvatica che cresce come un arbusto. Durante il periodo invernale, gli animali del posto, come cervi, cinghiali, daini e altri vengono a mangiare la verdura. Non solo a mangiare perché gli animali fanno anche i propri bisogni nel campo. L'ideale per concimare un terreno.

Ma non solo. Alcuni mesi prima di seminare infatti, ariamo e fresiamo nuovamente il terreno, lasciando tutto il materiale vegetale nel campo. Questo per fare in modo che i terreni possano essere in grado di inglobare tutte le sostanze organiche contenute.

Anche per i funghi e altre problematiche utilizziamo solo metodi naturali. Usiamo alcuni olii essenziali di erbe e piante, miscelati e diluiti in soluzioni acquose. Oppure il propoli, un meraviglioso antibiotico naturale in grado di sconfiggere gli attacchi di agenti naturali.

 

Cannabis e progetti sociali

Ma non solo la natura. Soprattutto le persone. Abbiamo un occhio di riguardo per i contadini, gli agricoltori che collaborano con noi. Ma abbiamo ottimi rapporti col vicinato e con gli abitanti dei luoghi in cui operiamo.

In Abruzzo, dove la nostra azienda opera con grande intensità abbiamo intrapreso una collaborazione con una cooperativa sociale. L'anno scorso, durante il periodo della raccolta abbiamo ospitato, come lavoratori due ragazzi del Mali, profughi e ospiti di una struttura della zona.

È stato bello. Loro hanno avuto la possibilità di guadagnare qualche soldo e noi abbiamo imparato tanto dalle loro storie. E speriamo di contribuire ancora, nel nostro piccolo ad altri progetti di solidarietà attiva.

Perché come ama ripetere il nostro Mastro Canapicoltore “La Terra è di tutti”.

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