La maggior parte dei consumatori di cannabis sa esattamente cosa significa provare quella insistente sensazione di fame dopo aver fumato, ma cosa succede esattamente e in che modo possiamo affrontarla senza esagerare con la quantità di cibo? In questo articolo proveremo ad approfondire l’argomento, ecco che cosa vedremo:
- Fame chimica: cosa succede nell'organismo?
- Come si contrasta la fame chimica?
- Cbd attenua effetti Thc?
Fame chimica: cosa succede nell'organismo?
Come i consumatori di cannabis sanno bene, la pianta di cannabis produce numerosi cannabinoidi, la maggior parte dei quali ha in comune il fatto di essere in grado di interagire con il nostro sistema endocannabinoide.
Questo particolare sistema si occupa di regolare tantissime funzioni che sono fondamentali per il nostro organismo. Comprese quelle che riguardano la sfera dell’alimentazione.
Il senso di fame indotto dal THC avviene perché questo cannabinoide è in grado di stimolare uno dei recettori cb1.
Può essere considerata una delle sue proprietà terapeutiche perché il THC è utilizzato con successo per stimolare l’appetito nei trattamenti di alcune patologie. Nel momento in cui però diventa eccessiva e soprattutto non si è in grado di controllarla, ecco che la sensazione di fame diventa immediatamente uno degli effetti collaterali del THC.
In ciascuno dei due casi questo meccanismo, la sensazione di fame dopo aver assunto cannabis, ha una base fisiologica.
Come questo articolo mette in luce, una ricerca dell’Università di Yale ha concluso che a provocare la fame chimica è un gruppo di neuroni che fa parte del circuito dei recettori cb1 presenti nel nostro sistema endocannabinoide, che si occupa di suscitare il senso di fame nel nostro organismo.
Con l’assunzione di THC, questo gruppo di neuroni viene stimolato e riattiva il senso di fame anche se si è già sazi, è come se il sistema cerebrale dedicato all’alimentazione venisse ingannato.
Inoltre, anche un’altra area del nostro cervello deputata a ricevere gli stimoli provenienti dal naso, se sollecitata dal THC, amplifica la sua attività, contribuendo a stimolare l’appetito.
Quest’area si chiama bulbo olfattivo e sembra essere fondamentale nel provocare la fame chimica, un esperimento condotto su cavie, mostra infatti che la somministrazione di THC a cavie prive di bulbo olfattivo, non provoca alcun senso di fame.
La fame chimica può essere più o meno intensa a seconda della varietà di cannabis, quelle ad alto contenuto di principio attivo hanno di certo un effetto più potente anche in termini di effetti collaterali.
Ora che sappiamo che cos’è la fame chimica, è il momento di pensare a come combatterla. O eventualmente a soddisfarla.
Come si contrasta la fame chimica?
Può essere difficile tenere a bada la fame chimica ed esagerare con le quantità di cibo e gettarsi nei cibi spazzatura è la soluzione adottata dalla maggior parte dei consumatori di cannabis.
Ovviamente in preda a un incontenibile senso di fame. Senza voler dare alcun giudizio, si intende. Sappiamo tutti quanto sia facile cedere a biscotti, merendine, patatine e junk food vario, di fatto le prime cose che troviamo in dispensa.
E se invece ci organizzassimo per avere a portata di mano degli spuntini sani e sfruttassimo le sensazioni indotte dalla fame chimica per assumere vitamine e nutrienti?
Basterà affettare qualche carota e frullare un avocado con un po' di olio, sale e pepe per una merenda super nutriente e per niente calorica. Un’altra alternativa interessante può essere un toast con mele e salmone, o con germogli e pomodorini.
Se abbiamo voglia di qualcosa di “più strong”, piuttosto che cedere ai conservanti, cuciniamo dei pancake veloci da farcire con crema di nocciola, sciroppo d’acero o miele.
Oppure prepariamo in anticipo dei biscotti di pasta frolla con cacao, noci e semi di chia e di girasole, si tratta di uno snack goloso e ricco di grassi buoni e Omega 3, che possiamo conservare in un barattolo e sgranocchiare, senza esagerare, quando abbiamo fame dopo aver fumato.
Se dopo aver sgranocchiato qualcosa di sano, non siamo ancora riusciti a placare il senso di fame, è consigliabile provare a razionalizzare e rendersi attivamente consapevoli del fatto che in fondo si tratta di un inganno del nostro cervello.
Non cadiamo nel tranello, concentriamoci su qualcosa che ci piace fare o che dobbiamo fare, scegliendo consapevolmente di sfruttare le potenzialità creative del THC invece che cedere alla fame chimica.
Può essere utilissimo praticare regolarmente attività fisica, così da tenere sotto controllo le calorie di troppo e condurre uno stile di vita bilanciato tra momenti di attività e momenti di chill assoluto.
Cbd attenua effetti Thc?
La marijuana light e più precisamente il cannabidiolo (CBD) e il cannabigerolo (CBG), i due cannabinoidi alla base della cannabis light, completamente privi di effetti psicoattivi ma veicolo di numerose proprietà benefiche, sono in grado di interagire con il nostro sistema endocannabinoide e se usati in sinergia, riescono a contrastare gli effetti collaterali del THC, come l’eccessivo senso di fame.
Può essere quindi utile alternare uso del THC al CBD o al CBG, ma è ancora meglio evitare totalmente il tabacco, sostituirlo con la marijuana light, fare una mista tra le due varietà di cannabis e usare un vaporizzatore. In questo modo avremo la possibilità di godere delle proprietà del THC contenendone gli effetti collaterali.
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