Cannabis da esposizione

Cannabis e canapa sono la stessa cosa?

Può capitare che i due termini si utilizzino come sinonimi, è corretto o c’è una sostanziale differenza tra canapa e cannabis? E tra canapa e marijuana? Sono o non sono la stessa cosa? Si tratta di domande che i più curiosi si pongono di certo. In questo articolo proveremo ad approfondire l’argomento e a rispondere a queste domande. Ecco che cosa vedremo nello specifico: 

  1. Cos'è la cannabis
  2. Cos'è la canapa
  3. Differenze tra canapa e cannabis
  4. Differenze tra canapa industriale (estratti, olio) e cannabis (fiori light e no)
Cannabis

Cos'è la cannabis

La cannabis sativa e la cannabis indica sono due varietà della pianta di cannabis, appartenenti alla famiglia delle Cannabaceae. Si tratta di piante che vengono coltivate apposta per essere portate a fioritura e poi fumate o vaporizzate a scopo ricreativo, per le varietà ad alto contenuto di THC e a scopo rilassante o terapeutico per le varietà di marijuana light, totalmente prive di effetti psicoattivi.

Le ibridazioni che da anni e negli anni vengono sperimentate dai growers, hanno prodotto e continuano a produrre il gran numero di varietà di cannabis o cannabis light che conosciamo.

Nel linguaggio comune, i termini cannabis o marijuana si riferiscono alle infiorescenze che è possibile assumere utilizzando un vaporizzatore per erba o rollando una canna, sia che si tratti di quelle legali (cannabis light) sia che si tratti di quelle illegali (cannabis senza restrizioni legate al contenuto di THC).

Può capitare che qualcuno si riferisca alla cannabis con il termine canapa, come vedremo non è sbagliato ma non sempre è del tutto preciso.

Ancora più frequente è che ci si riferisca alla canapa con il termine cannabis, volendo alludere implicitamente all’idea che possa avere effetti psicoattivi come le varietà ad alto contenuto di THC. Come vedremo però, le cose sono diverse.

cannabis

Cos'è la canapa

La canapa è una delle piante con una storia di coltivazione antichissima. Si tratta di una varietà della famiglia delle Cannabaceae (proprio come la cannabis sativa e la cannabis indica) che si sviluppa con un contenuto di THC davvero molto basso per non dire inesistente, quindi non ha nessun tipo di effetti psicoattivi. Contiene tuttavia un alto contenuto di cannabinoidi privi di effetti psicoattivi ma ricchi di proprietà benefiche, come il CBD e il CBG, i principi attivi della cannabis light.

La canapa si è sempre prestata e si presta a diversi utilizzi sostenibili. Viene impiegata da più di 5000 anni per la realizzazione di papiri, tessuti, carburante e carta. Pensate che la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti nel 1776 è stata redatta proprio su carta di canapa.

Non è tutto, nel 1925, Henry Ford rilasciò un’intervista in cui dichiarava che “c’è combustibile in ogni materia vegetale” e nel 1941 tramutò le sue parole in realtà con l’ideazione e la costruzione di una hemp car, un’automobile leggera e biodegradabile, interamente realizzata in canapa e alimentata con un carburante ad etanolo di canapa.

Poi ci fu il secondo conflitto mondiale che logicamente fermò la produzione della serie di automobili. Dopo la morte di Ford, la produzione non riprese per via dell’improvvisa legge che nel 1955 impediva la coltivazione della canapa in tutti gli Stati Uniti. È facile pensare che sia stato a causa dell’intervento delle lobby petrolifere che non avrebbero mai preso in considerazione un carburante alternativo.

Oggi fortunatamente le cose sono cambiate e la canapa industriale può essere coltivata legalmente purché non venga potenziata per raggiungere un certo contenuto di THC. La Canapa è sicuramente una delle varietà migliori da cui partire per ottenere una buona marijuana light, diversamente non si rivela utile nella creazione di varietà a scopo ricreativo, proprio per la bassissima percentuale di THC.

Cannabis

Differenze tra canapa e cannabis

Come abbiamo visto, cannabis e canapa appartengono alla stessa famiglia botanica. Sono varietà genetiche della pianta di cannabis. La principale differenza tra canapa e marijuana è quindi il quadro genetico e di conseguenza a il tipo e la percentuale di principi attivi presenti nella pianta di cannabis.

Nelle varietà ibridate apposta per essere usate a scopo ricreativo, come ad esempio la celebre silver haze, c’è un contenuto di THC molto alto. Nella varietà che nascono per essere cannabis light commercializzabili ad essere molto alta è la percentuale di CBD o CBG

La canapa invece, anche conosciuta come abbiamo visto come canapa industriale ha un contenuto di THC che si aggira tra lo 0, 2 e lo 0, 6%, motivo per cui è perfettamente legale coltivarla, acquistarla e possederla. Inoltre, in Italia e in molti altri paesi coltivare cannabis ad alto contenuto di THC, è illegale. Invece coltivare e commerciare canapa a scopo industriale, purché il contenuto di THC non superi lo 0,6%, è perfettamente legale. 

Qualora venisse rivenuta una percentuale più alta di principio attivo, l’agricoltore di canapa verrebbe sollevato da qualsiasi tipo di responsabilità fino al limite dello 0, 6 %. Superato il limite, la canapa viene considerata a tutti gli effetti uno stupefacente ad uso ricreativo e quindi non rientra più nel campo del legale. 

Per la cannabis light invece, chiamata anche marijuana light, il limite per il contenuto di THC è lo 0, 2%, mentre è permesso un alto contenuto di CBD e CBG, due cannabinoidi che ripetiamo essere privi di effetti psicoattivi.

cannabis light italia

Differenze tra canapa industriale e cannabis 

Oltre alla fibra, uno dei prodotti principali della canapa industriale, è l’olio di canapa. Viene utilizzato con grande successo tra gli edibili perché è una vera bomba di nutrienti. Contiene una percentuale di proteine, vitamine e grassi insaturi molto alta e il suo valore nutritivo lo rende efficace nelle diete ricostitutive e per proteggere il sistema cardiocircolatorio. 

Trova il suo impiego anche in campo cosmetico, nella produzione di cere, creme, cosmetici e burri ma anche di detersivi.

È proprio l’olio di canapa a essere impiegato nel settore industriale, per esempio la fabbricazione di vernici, combustibili e carburanti, che oltre a non risultare inquinanti, sembrano essere decisamente più resistenti e performanti dei prodotti derivati dal petrolio. Con l'olio di canapa si possono inoltre fabbricare saponi, cere, cosmetici e detersivi (veramente biodegradabili).

L’olio di canapa viene prodotto dalla spremitura dei semi di canapa, principale fonte di nutrienti e non a caso considerati super food.

Dalla cannabis o marijuana invece, possiamo ottenere l’olio di cbd, che viene prodotto dall’estrazione del principio attivo dal materiale vegetale tramite una delle numerose tecniche a disposizione e ovviamente le infiorescenze da fumare o ancora meglio da vaporizzare.

Le infiorescenze di cannabis possono essere a base di diversi principi attivi e di numerose qualità. La principale distinzione va fatta tra:

  • cannabis o marijuana con alto contenuto di THC. È illegale in Italia e in molto altri paesi.
  • cannabis light o marijuana light, con una percentuale pari o inferiore allo 0,2 di THC e un’alta percentuale di CBD o CBG. È legale in Italia e in molti altri paesi.

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